Apsella è una borgata che sorge sulla confluenza di due piccoli corsi d’acqua: il torrente Brasco e il fosso Apsella. Al centro dell’abitato è ancora visibile quello che resta di un antichissimo mulino da grano, anticamente di proprietà del monastero di San Tommaso in Foglia e rimasto in attività fino all’ultimo dopoguerra. Nelle vicinanze di Apsella, a poca distanza dalla confluenza del fosso omonimo col torrente Apsa, sorge l’abbazia di San Tommaso in Foglia che deve la sua nascita e la sua espansione proprio all’acqua. 

La storia di questo monastero benedettino, eretto attorno al X secolo sulle rovine di un tempio pagano. Lungo la navata sinistra è esposta una parte dell’abbondante materiale lapideo, di origine romana ed altomedievale, rinvenuto durante gli ultimi restauri; anche esternamente è possibile vedere inserti di pietre e mattoni con decorazioni di varie epoche usati come mattoni dei muri portanti. Ma la sua storia  è legata soprattutto alla residenza che nel 1047 vi prese il papa tedesco Clemente II, che qui concluse i suoi giorni. Nei secoli seguenti, per le generose donazioni accordate dallo stesso pontefice e da altri potenti che lo frequentarono, il monastero conobbe un periodo di grande floridezza. Il luogo divenne un opificio, si dotò di canali e di chiuse, dando lavoro a molte persone del territorio.  Fino a quando le sfavorevoli congiunture politiche del XV secolo provocarono la decadenza e la conseguente soppressione del centro monastico (1447).

Nell’ambiente che circonda l’abbazia vegetano numerosi esemplari di roverella (Quercus pubescens) di notevoli dimensioni che meritano la massima considerazione e salvaguardia.

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